Lontane, splendide e misteriose isole di Micronesia         

L’Oceano Pacifico è una meta lontana e poco conosciuta. Quasi tutti abbiamo visto immagini o sentito parlare di Tahiti e delle Hawaii. Molti conoscono le isole Galapagos e l’isola di Pasqua, magari viste in documentari o film, ma già quando si tratta delle Samoa o delle Cook la cerchia dei conoscitori si riduce parecchio. Quando poi si parla di Micronesia, molti a cui ho raccontato il mio viaggio mi hanno confessato candidamente di non sapere nemmeno che esistesse. C’è chi conosce Palau, oggetto di un altro diario di viaggio pubblicato su questo blog, ma praticamente nessuno ha mai sentito parlare di Pohnpei, Yap, Pingelap….

Un viaggio in Micronesia è un’avventura bellissima alla scoperta di territori splendidi e praticamente sconosciuti. Stiamo parlando di isole dell’Oceano Pacifico, quindi generalmente circondate da atolli e lagune di acqua turchese, ma gli arcipelaghi micronesiani mostrano   anche una sorprendente offerta di tradizioni culturali e artistiche, misteri di civiltà estinte, reperti di storia antica e recente che arrivano fino al violento impatto con le vicende della seconda guerra mondiale, i cui segni sono evidenti un po’ dovunque in questi territori.

Qui, sull’isola di Yap, c’è l’unico stato al mondo dove come moneta si usano delle pietre forate pesanti fino a 4 tonnellate. Sull’isola di Pohnpei, a Nan Madol, ci sono i resti di un’antica civiltà che è stata capace di costruire una città sul mare attraversata da canali al posto delle strade, come Venezia. Nell’arcipelago di Chuuk c’è il più grande cimitero sommerso di relitti bellici, affondati dagli americani in cerca di una rivincita dopo il proditorio attacco giapponese a Pearl Harbour.

Gli Stati Federati di Micronesia (FSM) sono uno stato insulare formato da 4 isole o arcipelaghi principali (da ovest a est Yap, Chuuk, Pohnpei e Kosrae), più alcune centinaia di atolli, per una superficie complessiva di 702 km2 (un po’ più di Singapore). Se però contiamo anche le acque, la superficie occupata dai FSM si ingigantisce e diventa circa il doppio dell’Europa, estendendosi su un arco di Oceano Pacifico di circa 3000 km di ampiezza.

Oggi i FSM sono una repubblica federale. Il presidente è Emmanuel (“Manny”) Mori. L’organo legislativo di governo è il Congresso degli Stati Federati di Micronesia, che è costituto da 14 membri eletti con votazione popolare. Gli abitanti sono circa 150.000, di cui quasi la metà vivono nell’arcipelago di Chuuk. La capitale è Palikir, sull’isola di Pohnpei, dove ci sono anche le ambasciate cinese, giapponese e statunitense. La bandiera presenta al centro 4 stelle bianche, simbologia dei 4 stati federati, su fondo azzurro (che vorrebbe rappresentare l’Oceano Pacifico).

Ogni isola parla una propria lingua, che non ha nulla a che vedere con quella parlata sulle altre isole. Anzi, già all’interno di alcuni arcipelaghi (p. es. Yap) si parlano diverse lingue assolutamente differenti tra loro. La lingua ufficiale è l’inglese, parlando il quale si viene generalmente capiti.

Atleti dei FSM hanno partecipato alle ultime 3 edizioni delle olimpiadi (senza vincere medaglie). C’è una squadra nazionale di calcio, che però non è classificata nel ranking FIFA.  

Negli Stati Federati di Micronesia non ci sono partiti e non c’è esercito.