Macao
Luglio 2013
Macao meravigliao: meraviglie e stranezze della Las Vegas d’Oriente
Macao 澳門
Macao è una ex-colonia portoghese restituita alla Cina da un accordo siglato nel 1999 tra Portogallo e Cina, che la dichiarava Regione Amministrativa Speciale (SAR). Come nel caso di Hong Kong, questi accordi prevedono per il territorio di Macao un alto grado di autonomia per 50 anni, quindi fino al 2049.
Si tratta di un piccolo territorio costiero (meno di 30 km²) che si affaccia sul mar Cinese meridionale. Del territorio fanno parte la penisola di Macao e due isole, Taipa e Coloane, che oggi sono collegate alla terraferma da tre lunghissimi avveniristici ponti autostradali. A loro volta le due isole, una volta separate, oggi sono unite tra loro perché l’istmo che le separava (striscia di Cotai) è stato bonificato e ci hanno edificato enormi complessi alberghieri e centri commerciali con annessi casinò.
La vita a Macao scorre tranquilla. C’è un abisso tra il caos e la frenesia di Hong Kong e i ritmi lenti che si percepiscono subito qui. Qui c’è meno traffico, c’è più verde, non ci sono tutte quelle formichine in perenne movimento che brulicano a Hong Kong. Non per niente Macao è il secondo paese al mondo per aspettativa di vita, con 84 anni e mezzo.
La zona coloniale e i casinò della zona moderna
Macao si presenta oggi al turista con due immagini ben distinte: da una parte la città vecchia con la zona storica, piena di richiami al passato coloniale e alla dominazione portoghese, dall’altra parte la città moderna, dove spuntano come funghi mega-alberghi di dimensioni esagerate pronti ad ospitare i giocatori di azzardo nei casinò.
Le guide turistiche tendono a parlare solo della prima faccia della città, enfatizzando gli edifici coloniali di Macao e Taipa che ricordano la dominazione portoghese, ma la parte moderna è spettacolare e sorprendente e alla fine è molto probabile che vi ritroviate più attratti da questa che non dalla old city.
Macao moderna: come e più di Las Vegas
L’attività principale di Macao è il gioco d’azzardo. Dopo la cessione alla Cina, questa città si è trasformata in una sorta di Las Vegas d’Oriente, pronta ad accogliere e incentivare la frenesia degli orientali per il gioco d’azzardo. Il lungomare sulla terraferma e la striscia di Cotai tra Taipa e Coloane sono stati occupati da giganteschi alberghi destinati ad ospitare i giocatori provenienti da Hong Kong, Cina, Singapore, Giappone, Kuala Lumpur, Brunei. Soprattutto dalla Cina: quasi il 90% dei giocatori sono cinesi, che solo qui possono sfogare la passione per il gioco, perché in tutto il resto della Cina il gioco d’azzardo è proibito. Il volume d’affari del gioco è enorme: secondo gli ultimi dati i proventi del gioco d'azzardo a Macao sono nettamente superiori a quelli di Las Vegas e ogni tavolo da gioco della città asiatica genera un profitto 10 volte maggiore rispetto alla città americana.
Gli immensi alberghi-casinò sono un’attrazione. Quelli più spettacolari e famosi, la cui visita vi sorprenderà, sono il Lisboa, il Grand Lisboa, il Wynn (a Macao city); il Venetian e il Galaxy (a Taipa). Su alcuni shuttle vengono fornite gratuitamente delle fiches-omaggio per giocare nei casinò. Se lo fate, cercate di limitarvi a esaurire solo quelle e di resistere a tentazioni più impegnative, perché se vi mettete a giocare il rischio di perdere tanti soldi in poco tempo è certamente maggiore di quello di guadagnare qualcosa con inaspettati colpi di fortuna. Inoltre, le sale da gioco sono piene di marpioni che sono lì apposta per spennare gli sprovveduti neofiti del gioco.
Nei casinò si può entrare anche solo per gironzolare tra i tavoli da gioco e curiosare, con qualche piccola avvertenza: come in ogni casinò che si rispetti, non sono ammessi bermuda e infradito, bisogna togliersi il cappello e non è assolutamente consentito scattare foto. Se ci provate, nella migliore delle ipotesi un addetto del servizio di sicurezza vi bloccherà al volo e vi obbligherà a cancellare tutti gli scatti eseguiti all’interno della sala da gioco. Nella peggiore delle ipotesi, dovrete consegnargli la X-card e così perderete anche tutti gli altri scatti di viaggio che avevate memorizzato. Le foto dei giocatori allegate al diario sono state scattate dalle scale mobili del Venetian, da dove per qualche secondo si riesce ad avere una visione all’interno delle sale da gioco.
Old Macao
La parte vecchia di Macao è divisa in due zone: old Macao e old Taipa village. Entrambe si girano facilmente a piedi. La parte vecchia sulla penisola è quella più ricca di edifici e vestigia del passato coloniale. Le zone più famose e più frequentate sono Largo do Senado, una bellissima piazza con fontana e edifici coloniali con scritte in portoghese, le Ruinas de São Paulo in cima a una scalinata, cioè la facciata barocca che è tutto ciò che rimane di una chiesa distrutta da un incendio nel 1835, la Forteza da Guia da cui si domina tutta la città, la gialla chiesa di São Domingos, ma un po’ tutte le vie e le piazze della vecchia Macao sono piene di fascino e danno l’idea dell’antico splendore che ci doveva essere sotto la dominazione portoghese.
E’ davvero un piacere passeggiare per le stradine del centro storico osservando il contrasto tra le scritte bilingue in portoghese e in mandarino (il cinese tradizionale che ancora si parla qui e a Hong Kong). In questo dedalo di viuzze si ritrova l’anima della città, che è un’incredibile mescolanza di elementi lusitani ed autoctoni. Così troverete il “candeeiro” (fabbricante di candele), il “padeiro” (panettiere), la pastelaria (pasticceria) Koi Kei, la “Ourivesaria (gioielleria) Princesa Chow Sang Sang”, la “Venda de bolinhos Kuong Hu Tai” in un evidente contrasto linguistico, retaggio del connubio tra i dominatori portoghesi e la popolazione locale cinese. Se riuscite a resistere alla calura e all’umidità (qui in estate temperature di 33-35° C con l’80% di umidità sono la norma e possono creare qualche problema), la passeggiata per il centro storico vi regalerà una miriade di scorci caratteristici. Osservate i nomi delle vie scritti sulle piastrelle di azulejos bianche e azzurre. Troverete Rua da Tercena, dove si concentra una moltitudine di antiquari. Nei dintorni, su Rua dos Ervanários e Rua de Nossa Senhora do Amparo si aprono negozi di mobili d’epoca cinesi, manufatti in giada, oggetti rituali, gabbie per uccelli, aquiloni e altri prodotti tipici. Cercate la via dove c’erano i bordelli, maliziosamente nominata Rua da Felicidade (un nome un’aspettativa), è lì vicino.
Riguardo alla sicurezza nessun problema. Se avete la macchina fotografica potete scattare foto anche all’interno dei negozi e degli opifici senza che nessuno ci faccia caso.
Old Taipa (Tam Chai in mandarino) è più piccola, ma conta numerose chiese barocche e templi, oltre a qualche isola di verde che concede un attimo di refrigerio. Inoltre, a Taipa si trovano i ristoranti tradizionali più famosi.
Macao by night
Come si può facilmente immaginare, la vita notturna di Macao è intensa e frenetica. Col buio le strade, le piazze, gli ingressi degli hotel si accendono di una fantasmagoria infinita di luci al neon multicolori e effetti speciali vari. Spesso ci sono i fuochi artificiali.
In molti alberghi o in sale apposite ogni sera si svolgono spettacoli uno più bello dell’altro, che combinano giochi trompe-l’oeil e forza fisica. Cercate di vederne almeno uno. Notevoli il Dancing Water Show, uno spettacolo tutto sull’acqua che si svolge due volte al giorno nella City of Dream, e quello dell’hotel Wynn, che si chiama “Taboo” (il nome è già un programma).
Mentre decidete quale spettacolo vedere, guardatevi intorno: a una certa ora le hall degli alberghi si popolano di una moltitudine di bellissime ragazze sbucate da chissà dove. Tutte uguali, tutte con la minigonna, tutte magrette, tutte con la carnagione bianchissima, tutte in precario equilibrio sopra 12 cm di tacco. Cosa ci fanno lì? Forse hanno il compito di consolare i giocatori più sfortunati, oppure di condividere le gioie di quelli che hanno vinto qualcosa.
Casinò, bordello o ex-colonia portoghese?
C’è da chiedersi quale sia la vera identità di Macao, ammesso che ci sia una sola vera identità. Una città-casinò in cui tutto è finalizzato al gioco d’azzardo? Un luogo turistico per chi vuole ammirare le vestigia del passato coloniale portoghese? Forse una città in cui tutto è permesso e finalizzato al piacere del visitatore… Macao oggi è un insieme di tutte queste cose. Per il futuro non è difficile ipotizzare un impulso allo sviluppo di tutto ciò che è collegato con i casinò dove cinesi e vicini si riversano a frotte. Offerte di piacere e sesso in prevedibile espansione, assieme alla proliferazione delle sale da gioco. Speriamo che il passato non venga dimenticato e soffocato, come purtroppo accade già in altre parti della Cina.
Un consiglio per le signore e uno per gli uomini
Due consigli per finire questo diario.
Uno per le signore: non lasciate soli per troppo tempo i vostri uomini a Macao. Diciamo, per non più di 10 minuti.
Uno per gli uomini: provate a uscire dai soliti percorsi turistici e dalle sale da gioco, e fate un giro all’hotel Golden Dragon o al Golden Tree, poco lontano dal ferry terminal. Entrate, tenete gli occhi bene aperti e drizzate le antenne. Di più non posso dire.
Macao da non perdere
In conclusione: Macao è una meta da non perdere. Godetevi gli spettacoli di luci e colori degli hotel-casinò. Fate una puntata al baccarà, se vi va di rischiare. Fate un giro per il centro storico di Macao e Taipa. Pranzate almeno una volta in un ristorante tradizionale portoghese.
Questa città è uno di quei posti che bisogna vedere, come tutto ciò che per bellezze naturali, cultura o scenografia contiene eccezionali motivi di interesse per il visitatore. Vedrete che alla fine ne rimarrete colpiti e affascinati. Magari vi verrà voglia di tornare, per una ragione o per l'altra....