Islanda d'inverno
Marzo 2015Magica e incantevole Islanda d'inverno
“In Islanda d’inverno? Ma fa freddo! Bisogna andarci da maggio a settembre”. Quante volte mi sono sentito dire questa frase da amici e parenti quando ho detto che sarei andato in Islanda a metà marzo. Soprattutto da quelli che mi conoscono come uno che vive bene solo dai 25 gradi in su.
Invece la scelta è stata azzeccatissima. I paesaggi di questo paese, già di per sé da cartolina, si riempiono di magia e di incanto nel periodo invernale. Neve, ghiaccio, lagune in disgelo, il cielo a volte rosa e celeste a volte grigio e minaccioso riempiono i panorami di tinte stupende. Le macchie di colori vivaci delle fattorie e delle casette sparse lungo valli e fiordi creano contrasti imprevisti e sorprendenti con i bianchi, i verdi e le infinite tonalità di azzurro del ghiaccio, del mare e del cielo.
Per vedere tutto questo d’inverno bisogna avere un po’ di fortuna e trovare qualche raggio di sole. Anche temporaneo, anche solo per poche ore. Se capita una giornata grigia di pioggia, nuvole basse e nebbia, non c’è niente da fare: la visuale quando va bene raggiunge i 100-200 metri e un’umidità spessa e appiccicosa nasconde ogni cosa. Se nevica va già meglio: c’è solo da aspettare che finisca, perché dopo una nevicata generalmente esce il sole, che illumina la neve conferendo candore e suggestione alle immagini. Una condizione meteo tipica islandese, incontrata più volte, è la nevicata sotto il sole, che tutto sommato non pregiudica molto la visuale. Se c’è vento però diventa una vera e propria bufera, e allora bisogna solo sperare che finisca il più presto possibile.
Con questa premessa, è evidente che il meteo condiziona molto il risultato di un viaggio in Islanda d’inverno. Nella parte del viaggio in gruppo siamo stati fortunati: su 7 giorni praticamente uno solo è stato rovinato completamente dalla pioggia e dal vento. Addirittura, durante gli altri due giorni che ho fatto da solo come prosecuzione individuale nel nord c’è stato sole pieno: una fortuna sfacciata!
Nel complesso, è stato un viaggio difficile da dimenticare. In più, c’è stata la ciliegina sulla torta dell’eclissi del 20 marzo 2015. In Islanda ha avuto una copertura del 98.5%. L’abbiamo vista dall’alto della scogliera di Dirholaey a picco sul mare: un punto di osservazione davvero esclusivo.
Organizzazione del viaggio di Kailas di Milano, www.kailas.it. Percorso seguito: in gruppo da Reykjavík a Stykkishòlmur (penisola di Snæfellsnes) via Börgarnes – giro completo della penisola – circolo d’oro (Thingvellir, Geysir, Gullfoss) – Skogar e prosecuzione lungo la costa sud e est fino a Jokulsarlon. Poi individualmente: in aereo a Akureyri, quindi Husavik – Dettifoss – Krafla – lago Myvatn – Hrafnagil e ritorno a Akureyri.
Cerco di descrivere nel diario i momenti, le sorprese e le emozioni che abbiamo vissuto. Ci sono molte foto, immagini essenziali per dare corpo e colore a parole che da sole risulterebbero insufficienti o inadeguate.